Iecur ficatum - Fegato coi fichi

Dal romanzo "Anamnesi" (scritto da mio padre) si sta parlando di Don Alessio, cappellano dell'ospedale di ...
" ... S'imparava sempre qualche cosa nel conversare con lui..
Un giorno volli sapere perché il fegato si chiamasse così.
- Il nome latino è: "iecur" e quello greco: "epa" noi in medicina usiamo tutti termini che derivano dal greco e perciò diciamo: epatico, epatite, epatosi. Perché in italiano si dice: fegato? -
Don Alessio sapeva anche questo.
La spiegazione aveva un addentellato gastronomico e quindi chi meglio di lui poteva conoscerla?
- Fegato deriva dal latino, - mi disse - ma non da "iecur", bensì da "ficum" che, come lei sa, vuol dire fico. -
Gli antichi romani avevano una cucina piuttosto particolare.
Un modo di confezionare le vivande alquanto strambo, almeno per noi.
Il fegato lo cuocevano in varie maniere, ma una, fra le più usate, era la seguente prendevano uno stecco e vi infilzavano un fico e poi un pezzetto di fegato, poi un altro fico ed un altro pezzo di fegato e così di seguito per tutta la lunghezza dello spiedino.
Dopo averlo confezionato il tal modo lo friggevano nel burro.
- Non mi sono mai levata la voglia di farmelo preparare in tal guisa, da Teresa, ma penso che dovrebbe risultare una specie di fegato all'agro-dolce, come si fa ai nostri giorni con lo zucchero ed il succo di limone. -
Questa pietanza i romani la chiamavano "iecur ficatum", cioè fegato coi fichi.
Per far più presto avranno detto, soltanto "ficatum".
Nelle trattorie della periferia, chissà quante cenette, di sera !
Da quel tempo nulla, o poco, é mutato in questo campo.
Anche allora i camerieri, coi piedi piatti, si saranno affannati, attorno ai tavoli, per servire.
Anche allora avranno informata la cucina, ad alta voce, per trasmettere le ordinazioni dei clienti.
- Due pere cotte per la matrona del tavolo sei. -
- Un "iecur ficatum" al numero quattro. -
- Altro "ficatum" per la coppietta del triclinio separato. -
Si, si, dicevano "ficatum" per fare più presto.
La cucina capiva lo stesso.
Del resto, anche oggi, un "salmì" al signore del numero nove vuol dire una porzione di lepre in salmì per quel cliente.
-"Ficatum" oggi e "ficatum" domani, quel viscere dapprima "ficato" e poi "fegato". -"